Se ti sei perso la prima parte dell’articolo “Dagli alberi alle tavole” CLICCA QUI
Oggi andremo ad approfondire i seguenti punti:
- Come si essicca un legno
- Convertire gli alberi in tavole
- Problemi comuni
- Difetti comuni del legno
Come si essicca il legno
Poichè il legno continua a muoversi, molti credono che sia ancora vivo anche dopo che è stato trasformato in tavole. In realtà, le distorsioni che si verificano sono un risultato del cambiamento dell’umidità contenuta nel legno che si essicca oppure assorbe vapore acqueo dall’ambiente circostante. Il processo di stagionatura richiede molta attenzione: il legno deve essere ammassato in un luogo asciutto ma ben ventilato, con le tavole separate da stecche che permettano all’aria di circolarvi in mezzo. Per accelerare il processo si possono utilizzare vari tipi di forni.
Fortunatamente è difficile che il legno si muova nel senso della lunghezza mentre essicca. Una tavola cala nel senso della larghezza e nello spessore, ma non con la stessa proporzione. Uno dei motivi per cui vediamo le spaccature alle estremità di un tronco è che le cellule si contraggono di più intorno agli anelli (movimento tangenziale) che dal centro verso l’esterno (movimento radiale). Questo ha un impatto significativo sul modo in cui occorre tagliare le tavole.
Convertire gli alberi in tavole
La segheria deve cercare di massimizzare la quantità di tavole vendibili che riescono a tagliare da un albero, mirando a trovare un buon equilibrio tra qualità e quantità. La tecnica più semplice è tagliare il tronco in strati, spessi da 25 a 100 mm.
Le tavole tagliate in questo modo sono identificate dagli anelli curvi alle estremità che rimangono piatti, e dalla fibratura a forma di fiamma lungo la faccia della tavola.
Questo taglio di tipo economico presenta però spesso delle rotture interne.
I falegnami spesso preferiscono tavole con gli anelli perpendicolari alla faccia della tavola. In questo modo il movimento più rilevante è lungo lo spessore piuttosto che la larghezza e c’è un minor rischio di rotture interne. Per ottenere questo risultato le tavole vengono segate in quarti, un taglio che richiede considerevole tempo e sforzo e spesso genera molto scarto. Il legno segato in quarti è molto pregiato sia per la stabilità che per i distintivi raggi midollari che vengono esposti da questa tecnica.
Metodi di taglio del tronco: 1. Taglio radiale puro 2. In parallelo 3. In quarti 4. Verticale semplice 5. A ventaglio 6. Taglio per tavole e legno strutturale 7. Taglio per massimizzare le facce radiali
Problemi comuni con le tavole
Il legno si come abbiamo ben capito si muove e può deteriorarsi durante la stagionatura e successivamente nel laboratorio mentre si adatta alle condizioni locali. I vari problemi a cui potrete andare incontro sono:
- rotture interne
- svergolature e arcature
- spaccature
- fessurazioni
Difetti comuni del legno
Il falegname che non vuole complicazioni sceglie delle tavole a fibratura diritta, presentate come pulite e prive di nodi e difetti che possono indebolire il legno rendendolo difficile da tagliare o piallare. Non c’è niente di peggio che preparare il legno in laboratorio per poi scoprire un grosso nodo proprio dove volete tagliare un giunto.
Molti falegnami invece trovano stimolante l’uso di legni con difetti e ritengono anzi che aggiungano carattere a un progetto e riflettano un approccio più organico alla silvicoltura. Alcuni dei difetti più comuni sono:
- Radiche
- Nodi
- Malattia ed età
- Striature, pomellature e figure
- Biforcazioni e radici.